Le chiavi e la soglia

di Alessandro Fonte
a cura di Pietro Gaglianò

Piazzetta De Sanctis
25 luglio – 30 agosto 2020


ArtistaAlessandro FonteAnno2020

“Le chiavi e la soglia” è un progetto pensato e realizzato espressamente per Castelbasso, dialogando con i suoi abitanti. Il progetto si compone di due opere visibili entrambe nello spazio pubblico in Piazzetta Arlini. Qui sono disposte in circolo tre sculture realizzate a partire da sedie realmente esistenti e tuttora presenti nelle case del borgo.

L’artista ha ottenuto in prestito le sedie come simbolo di quel rapporto che nei piccoli centri lega la vita domestica a quella pubblica, con le porte sempre aperte e una sedia sulla soglia dove le persone anziane trascorrono lunghe ore. Le tre sedie sono state riprodotte in metallo introducendo anche una distorsione della forma e ora sono delle sedute pubbliche, amplificando un sentimento di ospitalità e accoglienza. Sulla facciata del palazzo nella stessa piazza si trova la seconda opera: una campana nella cui fusione sono state utilizzate anche decine di chiavi che l’artista ha raccolto presso gli abitanti di Castelbasso. Si tratta di chiavi legate a porte e case non più esistenti o di cui si era dimenticata la funzione. Fuse nella campana rappresentano la voce corale della comunità, di chi è presente e di chi è scomparso.

Catalogo “Alessandro fonte. Le chiavi e la soglia”, a cura di Pietro Gaglianò, 2020, Rubbettino Editore

Con il sostegno del MIBACT e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”


25 luglio – 30 agosto 2020

“Le chiavi e la soglia” è un progetto pensato e realizzato espressamente per Castelbasso, dialogando con i suoi abitanti. Il progetto si compone di due opere visibili entrambe nello spazio pubblico in Piazzetta Arlini. Qui sono disposte in circolo tre sculture realizzate a partire da sedie realmente esistenti e tuttora presenti nelle case del borgo.

L’artista ha ottenuto in prestito le sedie come simbolo di quel rapporto che nei piccoli centri lega la vita domestica a quella pubblica, con le porte sempre aperte e una sedia sulla soglia dove le persone anziane trascorrono lunghe ore. Le tre sedie sono state riprodotte in metallo introducendo anche una distorsione della forma e ora sono delle sedute pubbliche, amplificando un sentimento di ospitalità e accoglienza. Sulla facciata del palazzo nella stessa piazza si trova la seconda opera: una campana nella cui fusione sono state utilizzate anche decine di chiavi che l’artista ha raccolto presso gli abitanti di Castelbasso. Si tratta di chiavi legate a porte e case non più esistenti o di cui si era dimenticata la funzione. Fuse nella campana rappresentano la voce corale della comunità, di chi è presente e di chi è scomparso.

Con il sostegno del MIBACT e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”


Privacy Preference Center