a cura di Silvia Pegoraro
Borgo di Castelbasso
15 luglio – 26 agosto 2000
ArtistaEnrico BajAnno2000
Enrico Baj (Milano 1924 – Vergiate 2003), è stato fra i più importanti artisti italiani contemporanei. Protagonista delle avanguardie degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso insieme a Fontana, Jorn, Manzoni e Klein, si fece promotore di storici incontri e manifestazioni. Tutto il percorso artistico di Baj – dalle prime figurazioni “nucleari” ai celebri “Generali” degli anni ’60, dagli “Specchi” e dai “Meccani”, sempre degli anni’60, all’“Apocalisse” del 1979, dalle “Maschere tribali” ai mosaici degli anni ’90 – è stato caratterizzato dalla compresenza di un’intensa ricerca formale, volta anche alla sperimentazione di tecniche e materiali insoliti, e di una tematica di impegno civile contro la violenza e il degrado.
Il lavoro di Baj è stato caratterizzato anche da una sorta di disseminazione compositiva e da una frammentata disposizione spaziale delle componenti dell’immagine. Questa coscienza della materia come regno del frammentario, del parcellare, del dis-continuo, è stata espressa con forza lungo tutto l’arco dell’attività dell’artista milanese – anche grazie all’abilissimo uso del collage e dell’“assemblage” di oggetti.
La concezione parcellare e frammentaria della materia, che si è manifestata in seguito anche nei mosaici (1998-1999), è stata dunque l’ultimo tratto di un percorso artistico con la pittura nucleare praticata dall’inizio degli anni Cinquanta, dove già si poteva cogliere il senso di disgregazione, molteplicità e frantumazione della materia. Secondo il primo manifesto del “Movimento nucleare”, che uscì a Bruxelles il 1° febbraio 1952, occorreva, infatti, reinventare le arti facendo riferimento alla realtà atomica della materia, ormai nota a chiunque in seguito alle catastrofi nucleari del secondo conflitto mondiale.
La mostra, allestita nei tipici fondaci castelbassesi, ha ricostruito proprio questo percorso, evidenziando i vari aspetti e l’evoluzione di quella che si potrebbe definire “la poetica del frammento” di Baj, la quale riflette anche importanti teorie e concezioni espresse, su questo tema, dalla scienza e dalla filosofia del Novecento.
Catalogo edito dalla Stamperia dell’Arancio, Grottammare (AP).
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