LA MOSTRA
a cura di Ilaria Bernardi
Palazzo De Sanctis
22 luglio – 27 agosto 2023
dal giovedì alla domenica, dalle 19 alle 24
Anno2023
Enzo Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949)uno dei più importanti artisti italiani.
Ha concepito la mostra come un excursus nella sua produzione pittorica e disegnativa degli ultimi dieci anni, finora ancora poco indagata.
La mostra si snoda sui tre piani del palazzo De Sanctis.
Al piano terra i visitatori sono accolti dall’unica opera scultorea in mostra, Mirare (2016), nella quale un cavo d’acciaio appeso tra due pareti trafigge la nuca di una testa in bronzo.
Nella sala attigua, ci accoglie un altro occhio, questa volta dipinto su una grande tavola unita ad applicazioni in ceramica, analoga per tecnica all’opera posta di fronte che mostra uno scheletro umano, a pendant dei teschi delineati sui due stendardi Senza titolo vicini.
Nella terza sala del piano terra, un’opera del 1978 rende omaggio agli inizi del percorso di Cucchi attraverso un’opera in cui pittura, scultura e ceramica si fondono in un unicum.
Alla fine delle scale che collegano il piano terra con il primo piano, uno schermo proietta Cucchi a passo uno (2012): un viaggio visionario in stop-motion intorno all’opera dell’artista, diretto da Maurizio Finotto e realizzato in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Da qui si accede alle sale del primo piano che delineano un percorso attraverso quattro delle più ricorrenti tematiche del lavoro di Cucchi: la morte; il paesaggio dall’atmosfera onirica ed enigmatica; la possibile tridimensionalità della pittura; il segno, sviluppato attraverso una immaginaria “Cattedrale” costituita da numerosi disegni su carta.
Al termine della visione della “Cattedrale”, il pubblico è chiamato a cimentarsi con la versione digitale dell’archivio dell’artista sottoforma di videogioco, realizzato nel 2021 da Alessandro Cucchi, Julián Palacios e Fantastico Studio e disponibile per pc, console PlayStation, Xbox e Nintendo Switch, online e anche come App per telefonini.
Infine, l’ultimo piano rende omaggio alla grande potenza visiva e ambientale del segno di Cucchi, presentando dipinti dalle dimensioni monumentali.
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