a cura di Silvia Pegoraro
Borgo di Castelbasso
13 luglio – 18 agosto 2002
ArtistaVariAnno2002
L’elettronica e la telematica sono la tata ipertecnologica che pretende di rispondere alle aspettative e di soddisfare le esigenze dell’uomo moderno, sempre più estraneo ad un mondo che egli vive, rassicurato e sicuro, per via mediata e mediatica. L’arte rompe questo sortilegio virtuale che imprigiona l’uomo d’oggi: ne rianima il corpo, richiude il circuito tra i sensi e il mondo esterno ed elabora le sensazioni da cui parte per porre domande ma non per dare certezze.
Corpo (Corpus), sensi, sensazioni, arte. Il corpo, dunque, non più come termine di attenzioni tecnologiche, ma come scaturigine dell’arte. Il lavoro di tutti gli artisti presenti nella mostra nasce da una forte esigenza interpretativa di questo assunto, e si colloca nell’ambito di una ricerca sulla corporeità che si muove nelle più varie direzioni, dalla “astrazione” alla figurazione, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, riuscendo a creare immagini di forte suggestione visiva e potenzialità riflessiva Ecco allora le raffinate e ironiche installazioni di Michele Chiossi sul tema del cibo; la suggestiva figurazione polimaterica di José D’Apice e di Enzo Fiore sul rapporto tra esseri viventi e cosmo; l’indagine “neo-formale” di Armando Fettolini sulla corporeità del reale, la “carne del mondo”; la scultura rarefatta e musicale di Maurice Joosten, in cui sembra materializzarsi la traccia di un corpo che danza; le foto-pitture di Giovanni Sesia sul tema del volto, della memoria e dell’assenza; le installazioni fotografiche, il video e la performance di Simona Palmieri sulla corporeità come identità del soggetto e sua radice nell’originario.
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